I ruderi del Castello di Speronella sono situati sulla sommità di Rocca Pendice in località Teolo, ad un'altezza di circa 300 mt s.l.m. in posizione dominante rispetto ai vicini colli e alle vallate sottostanti. Si tratta del fortilizio che più a lungo mantenne la sua funzione militare sui Colli Euganei. Lo si può raggiungere imboccando la strada per Castelnuovo, percorrendo un sentiero che parte dal sesto tornante e che conduce ai ruderi attraverso un suggestivo percorso nel bosco.
Non si conoscono esattamente le origini del castello, i primi documenti che ne attestano la presenza indicano che nel XI secolo spettava al vescovo di Padova, il quale dovette cederlo all'imperatore Federico Barbarossa nel 1161.che a sua volta fu costretto a restituirlo al vescovo padovano nel 1177. Durante questa fase di lotte tra potere ecclesiastico e imperiale, si colloca la leggenda di Speronella, che narra la storia di una fanciulla chiamata Speronella Dalesmanini, la quale fu rapita e rinchiusa nel castello del monte Pendice dal vicario imperiale Pagano, che si era invaghito di lei. Il popolo padovano, incitato dal padre e dal fidanzato della ragazza, mise in atto una sommossa liberandola e sconfiggendo l'oppressore di Padova. In realtà le leggende che parlano di Speronella sono diverse e non tutte hanno un lieto fine, per questo motivo attorno al luogo nel corso dei secoli si è creato un alone di mistero.
Nel 1320 venne attaccato dalle truppe veronesi di Cangrande della Scala, ma riuscì a resistere all'assedio confermando la sua fama di fortezza inespugnabile. Nel Trecento fu consegnata dal vescovo Idelbrandino Conti ai Carraresi che la utilizzarono come prigione fino al 1405, quando avvenne l'occupazione dei Veneziani che mise fine alle sue funzioni militari. Passato di proprietà alla famiglia patrizia degli Orologio, il castello venne trasformato in casa di villeggiatura, finché non venne abbandonato definitivamente.
Piccola curiosità: sulla cima di Rocca Pendice è presente un altare che è stato eretto in ricordo di un ragazzo che in tempi recenti è scivolato da un dirupo: lo stesso tragico destino capitato a Gaspare Orologio, membro dell'aristocratica famiglia padovana che qui aveva dimorato molti secoli prima.
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